20 Gennaio 2020 Riceviamo e pubblichiamo dal Dott.Berge Minassian la seguente e-mail in cui ci informa quali sono i nuovi obbiettivi della sua ricerca.
Qui in inglese
Qui la traduzione in italiano
4 OTTOBRE 2018 Qui Interessante articolo dalla rivista NEUROLOGY dal titolo 'OCULAR PHENOTYPE AND ELECTRORETINOGRAM ABNORMALITIES IN LAFORA DESEASE'. in lingua inglese.
28 AGOSTO 2018 Qui Interessante articolo sulla malattia di Lafora e le ultime strategie dal titolo 'LAFORA DESEASE - FROM PHATOGENESIS TO TREATMENT STRATEGIES'. in lingua inglese.
Riceviamo dal SIKKIDS HOSPITAL di Toronto e pubblichiamo il percorso di ricerca sulla malattia di Lafora fatto dal Dott. Berge Minassian fino ad oggi.
Qui la traduzione in Italiano del contenuto
28 LUGLIO 2014 - RELAZIONE SUL SIMPOSIO TENUTO A SAN DIEGO IL 12 GIUGNO C.A. DAI RICERCATORI IMPEGNATI NELLA RICERCA DI UNA CURA PER LA MALATTIA DI LAFORA E ABSTRACT COMPLETO.
Versione della relazione in italiano
English version
Lafora Workshop abstracts
LETTERA DEL dott. B.MINASSIAN DEL 12 Novembre 2013 IN RISPOSTA ALLE DOMANDE DELL'ASSOCIAZIONE SULL'ANDAMENTO DELLA SUA RICERCA
Pubblichiamo le sue risposte riguardanti la ricerca, l'utilizzo di cellule staminale e del farmaco con principio attivo perampanel tradotte in italiano
Caro Vincenzo
onestamente, se tu conoscessi tutte le metodologie di prima classe che si stanno impiegando oggi nel nostro lavoro sulla Lafora, difficilmente ci crederesti.
Oggi ci stiamo muovendo su ogni strada possibile ed immaginabile.
Come sai, lo scopo e' quello di controllare e ridurre la sintesi del glicogeno. Sappiamo, infatti, che questo fermera' la malattia, come abbiamo dimostrato nei topi attraverso la riduzione genetica della sintesi del glicogeno.
L'universita' di Harward, del Massuchusset - MIT, di San Diego, dell'Ohio ed alcuni altri attori decisivi mi stanno aiutando a perseguire ogni immaginabile approccio e, grazie a questo, stiamo facendo importanti progressi.
Sono piu' fiducioso che mai, Vincenzo.
Per quanto riguarda il Fycompa, quello e' solamente un'altro nuovo farmaco antiepilettico. Vale certamente la pena provarlo per vedere se e' meglio di altri farmaci antiepilettici.
Personalmente, non ho ancora avuto modo di provarlo direttamente su qualche paziente.
Le cellulle staminali non sono certo la risposta per la Lafora. Invito tutti i vostri soci a non farsi illudere dalle tante dichiarazioni che circolano in giro riguardo le cellule staminali.
Queste dichiarazioni sono di tutti gli impostori che cercano di speculare sui genitori disperati.
Nella malattia di Lafora, l'intero cervello ne e' colpito. Le cellule staminali vanno bene per malattia dove e' una piccola parte ad essere colpita, ad esempio il Parkinson.
In questo caso, solamente le celulle "substantia nigra" muiono, quindi le cellule staminale possono essere introdotto per ripopolare quella piccola parte.
Nel caso della Lafora, le cellule staminali dovrebbero rimpiazzare l'intero cervello. Cosa, questa, che non ha senso, ovviamente.
I nostri pazienti hanno problemi con il metabolismo del glicogeno nel cervello. Noi sappiamo essattamente come sistemarlo.
Si tratta semplicemente di entrare nel cervello, in un modo o nell'altro. E per far si che si realizzi, stiamo facendo enormi progressi.
Spero che queste note siano d'aiuto e, per cortesia, estendi il mio pił caloroso saluto a tutti, ad ognuna delle famiglie ed ai ragazzi.
Berge
---------- Header Originale -----------
Da : "Berge Minassian" berge.minassian@sickkids.ca
A : "info@lafora.it" info@lafora.it
Cc :
Data : Tue, 12 Nov 2013 11:34:28 +0000
Oggetto : RE: [A.I.LA.]: Congratulations!
> Dear Vincenzo,
>
> honestly, if you knew the TOP NOTCH approaches being applied to our Lafora work right now one would scarcely believe.
>
> We have EVERY imaginable approach going.
>
> As you know the aim is to downregulate glycogen synthesis and we know that will stop the disease, because we have shown this to be the case in the mouse through genetic downregulation.
>
> I have Harvard, the MIT, San Diego, Ohio State, and a few other key players helping me use every conceivable approach and we are making important progress. I am more hopeful than ever Vincenzo.
>
> As for Fycompa, that is just another new antiepileptic medication. It is certainly worth trying to see if it is better than other seizure medications. I have not had the opportunity to try it directly on any patient yet.
>
> Stem cells is certainly not the answer in Lafora. I urge your members not to be fooled by the many stem cell claims all around. These are all crooks taking advantage of desperate parents. In Lafora, the whole brain is affected. Stem cells are good for a disease where a small part is involved, e.g. Parkinson. In that case, only substantia nigra cells are dying, and the stem cells could go and repopulate that one small place. In Lafora, stem cells would need to go replace the whole brain, which obviously makes no sense.
>
> Our Lafora patients have a problem with glycogen metabolism in the brain. We now know exactly how to fix that. It is simply a matter of getting into the brain, one way or another, to do so, and we are making big progress.
>
> I hope these notes are helpful and please extend my warmest regards to each and every one of the families and the children.
>
> Berge
LETTERA DEL dott. B.MINASSIAN DEL 12 LUGLIO 2013 IN RISPOSTA ALLE DOMANDE DELL'ASSOCIAZIONE SULL'ANDAMENTO DELLA SUA RICERCA
Pubblichiamo le risposte puntuali in grassetto tradotte in italiano del Dott. Berge Minassian
Caro Berge, prima delle consuete vacanze estive voglio chiederti se ci sono novita' nelle tue ricerche sulla malattia di Lafora, in particolare:
1) Dopo la conclusione negativa sul topo dell'utilizzo della prima molecola individuata come inibitore della glicogeno sintasi, come va la sperimentazione, dopo circa 4 mesi, con un dosaggio maggiore del primo?
L'esperimento sta andando avanti e sara' completato in due mesi
2)Sono state trovate nuove molecole da sperimentare? Se si, non pensi che si potrebbero estendere i test in contemporanea su piu' centri di ricerca e non solo sul tuo? Potremmo risparmiare tempo, per noi cosi' importante.
Ne stiamo provando 6 - Abbiamo tutti i servizi necessari, modelli di topi geneticamente modificati, manodopera. Abbiamo collaboratori in Guelph University, Potsdam University di Berlino in Germania, la Columbia University di New York, San Diego, Jefferson University di Philadelphia, Ohio State University di Columbus Ohio, Massachusetts Institute of Technology di Boston, Hadassah dell'Universit? di Gerusalemme Israele.
3)Se sono state individuate molecole gia' presenti in alcuni farmaci in commercio, non si possono assumere da subito? Se gia' esistenti in commercio, non dovrebbero avere effetti collaterali indesiderati.
Abbiamo individuato molecole CANDIDATE, ma finora non hanno dato alcuna evidenza, che fanno la differenza sulla Lafora. Stiamo attivamente testando ciascuna di queste molecole. Una volta che avro' prova che aiutano Lafora, lo faro' sapere a tutte le famiglie della Lafora. E' possibile che per la nostra cura sia un cocktail di farmaci che insieme ridurranno la di glicogeno sintesi sufficientemente per fare una differenza e fermare la malattia. Se trovo una piccola differenza con qualsiasi molecola, lo faro' sapere a tutti, anche se avra' un effetto piccolo o parziale. Nel frattempo, spero troveremo una unica forte molecola che da solo fermi la malattia. Inoltre, non e' cosa da poco dire ai pazienti qualsiasi idea salti nella nostra testa per andare a provare questo o quello perche' potrebbe aiutarli. Anche se alcuni composti possono essere approvati per l'uso clinico, tutti i composti hanno effetti collaterali ed i nostri pazienti sono troppo fragili per rischiare gli effetti collaterali inutilmente, compresi gli effetti collaterali come la soppressione immunitaria, ecc, che puo' essere mortale.
4)Vista l'evoluzione promettente della ricerca "AMILASE" sulle cellule in cultura, sono gia' iniziati i test sui topi?
Per ora sappiamo che: Il vettore difterio (DT) e' in grado di traslocare l'enzima attraversando le membrane delle cellule celebrali all'interno delle cellule, e dopo averlo fatto questo riprende la sua attivita'! Pensiamo alla proteina dell'amilase che deve passare attraverso il foro fatto dal DT. Siamo molto felici nel constatare che una volta dentro la cellula riprenda la sua attivita'. Adesso stiamo facendo l'esperimento su linee di cellule che contengono corpi di Lafora, a speriamo e preghiamo che la proteina introdotta cancelli i corpi di Lafora.A quel punto potremo andare sulle cavie.
5)Come vanno le trattative con il primario laboratorio individuato per la sperimentazione dell'attraversamento della barriera ematoencenfalica utilizzando vettori virali? Questa ricerca ? iniziata?
Si! Stiamo collaborando con i leader mondiali in questo campo che hanno il virus migliore, AAV9. Abbiamo inviato loro l'amilasi, che stanno mettendo nel vettore virale e quando si saranno sviluppati abbastanza verranno al nostro laboratorio con il virus per trattare i nostri topi!
Vorremmo chiederti inoltre le seguenti cose:1 - Esiste secondo lei qualche percorso di ricerca che non ? stato attivato per mancanza di fondi?
No, a mio avviso tutti i percorsi sono coperti
2 - Esiste qualcosa, tra i lavori gia' iniziati, che si potrebbe migliorare o fare se ci fosse una maggiore disponibilita' di fondi?
La risposta e' sempre si. Ogni percorso puo' essere spinto piu' in avanti con piu' soldi. Mi rendo conto che alcune famiglie stanno dando i loro risparmi, ecc? Il mio cuore e' lacerato con questa malattia e con i sacrifici che le persone stanno facendo. Tutto quello che posso dirvi e' che con tutta la nostra squadra, giorno e notte, stiamo lavorando con piena dedizione e l' unico scopo e' trovare la terapia e la cura.
3 - Se cosi' fosse, cosa servirebbe per metter in atto tale miglioramento? Saperlo ci aiuterebbe a programmare al meglio le attivita' dell'Associazione a sostegno del tuo lavoro di ricerca
Cari amici, consentitemi di concentrarmi il piu' possibile sul lavoro. Lascio nelle mani delle famiglie determinare il metodo di raccolta fondi. Come avete visto io sono un libro aperto e vi dico ogni dettaglio di quello che stiamo facendo.Sto andando avanti su tutti i fronti senza pensare se avremo o meno sufficienti fondi. So che ci saranno e noi dobbiamo sempre progredire
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Sono alcune domande che ti rivolgo a nome dei genitori dei ragazzi malati di Lafora, come tu ben sai il tempo e' tiranno ed ogni informazione sui progressi della ricerca ci aiuta a lottare con pi? forza e a stringere i denti per fronteggiare l'avanzare inesorabile della malattia. Ti mando i nostri migliori auguri per la tua ricerca con tanta speranza nel cuore, Vincenzo
Vincenzo, e' la mia missione della mia vita curare questa malattia, e tutti i bambini sono sempre nella mia coscienza. Questo e' tutto quello che posso dire. Io sono anche un genitore di adolescenti e so quello che i nostri genitori Lafora stanno attraversando. Un grande abbraccio a tutte le famiglie, e grazie per il contatto e le domande che ci spingono ancora di piu'. Berge
Lettera originale di Minassian
Dear friends,
please see my responses below and some additional comments.
1) After the negative conclusion about the use of the first molecule identified as an inhibitor of glycogen synthase on the mouse, how's the experiment, after about 4 months, with a dose greater than the first?
This experiment is in progress and will be completed within two months.
2) Have you found new molecules to be tested?
We are testing six.
If you do, not think you could extend the tests on contemporary research centers and not just on your own? We could save time, so important for us.
We have all the required facilities, mouse models, manpower. We have collaborators in Guelph University, Potsdam University, Berlin Germany, Columbia University New York, San Diego, Jefferson University Philadelphia, Ohio State University Columbus Ohio, Massachusetts Institute of Technology Boston, Hadassah University Jerusalem Israel.
3) If you have identified molecules already present in some drugs on the market, why we can not begin to assume them? If they are already commercially available, they should not have unwanted side effects.
We have identified CANDIDATE such molecules, and so far have zero evidence that they make any difference in Lafora. We are actively testing each of these molecules. Once I see ANY evidence that they help Lafora, I will let all Lafora families know. It is possible that our cure will be a cocktail of compounds which collectively will reduce glycogen synthesis sufficiently to make a major difference and stop the disease. If I find a small difference with any one molecule, I will let everyone know to already give it to patients even though it will have a small or partial effect. Meanwhile, I hope we will find a single strong molecule that alone will stop the disease.
Also, it is not a trivial matter to tell patients whatever idea pops in our head to go try this or that because it might help. Even though certain compounds may be approved for clinical use, all compounds have side-effects and our patients are too fragile to risk side-effects unnecessarily, including such side-effects as immune suppression etc which can be deadly.
4) View of the evolution promising research "Amylase" on cells in culture, has already started tests on mice?
Right now we know that:
A) The diphtheria (DT) vector is able to translocate the amylase enzyme across membranes of cells into the inside of cells, AND that having done so it regains activity! You see the amylase protein has to unfold to thread through the hole made by DT. We are so happy that it seems to refold properly once inside and regain activity! Now, we are doing the experiment in cell lines that contain Lafora bodies, and we hope and pray that the refolded protein will erase the Lafora bodies. At that point, we will go to the animals.
5) What about the negotiations with the identified primary laboratory for the testing on using viral vectors? Has this work started?
Yes! We are collaborating with the world leaders in this field who have the best virus, AAV9. We sent them the amylase, they are putting in the viral vector and will grow enough virus and then will come to our lab with the virus to treat our mice!
To the other side we would ask you something more:
1 - Is there, in your opinion, some research path that has not been activated due to lack of funds?
No, in my estimation all the paths are covered.
2 - Is there something, between the work already initiated, which we could improve or do if there were a greater availability of funds?
The answer to this is always yes. Each path can be pushed more forward with more money. I do realize some of the families are giving their savings etc. My heart is torn to pieces with this disease and with the sacrifices people are making. All I can tell you is that all our team, day and night we are working with full dedication and single-minded purpose to find the treatment and cure.
3 - If so, what would be put in place for this improvement?
Knowing this would help us to better program activities of the Association in support of its research work
Dear friends, please allow me to focus as much as possible on the work. I leave it in the families' hands to determine the fundraising methods. As you have seen I am an open book and tell you every last detail of what we are doing.
I am forging ahead on all fronts no loner thinking of whether we will have sufficient funds or not. I know that somehow we will and we just must always advance.
Are some questions that I address to you on behalf of the parents of patients with Lafora, as you know time is running out and any information on the progress of research helps us to struggle with more force and bite the bullet to face the inexorable advance of the disease . I'll send you our best wishes for your search with so much hope in our hearts, Vincenzo.
Vincenzo, it is my personal mission in life to cure this disease, and all the kids are always in my consciousness. That's all I can say. I am also a parent of older teenagers and I KNOW what our Lafora parents are going through.
All our big hugs to all the families, and thank you for always writing and asking and pushing us even more.
Berge
LETTERA DEL dott. B.MINASSIAN 15 APRILE 2013 IL PUNTO SUI TEST PER LA RICERCA DEL FARMACO E PUBBLICAZIONE DELLA STESSA
Pubblichiamo la lettera tradotta in italiano dall'originale dell'ultima comunicazione pervenutaci dal Dott. Berge Minassian
Care famiglie AILA e amici,
Vi ricordo che il grande cambiamento nella comprensione di cio' che deve essere fatto per curare la malattia di Lafora e' accaduto nel 2010, quando e' stato chiaro dai nostri studi sui topi che abbiamo bisogno di fare una delle due cose per fermare e curare la malattia:
1) Ridurre l'attivita' dell'enzima glicogeno sintasi
e / o
2) Introdurre amilasi nel cervello per eliminare corpi Lafora
Per il punto (1) di cui sopra stiamo facendo quanto segue:
A) Ricerca e test di piccole molecole, come inibitori della glicogeno sintasi, tra cui farmaci gia' presenti sul mercato per altre malattie. Abbiamo identificato piu' composti, attualmente ne stiamo provando uno sui nostri topi e inizieremo a testarne altri nelle prossime settimane. Nel frattempo continuiamo con lo screening identificando sempre piu' molecole, ognuna delle quali dovra' passare attraverso l'ormai consolidata via dei test sui topi.
B) Stiamo collaborando con una grande societa' per ottenere oligonucleotidi antisenso contro la glicogeno sintasi e due delle sue molecole attivatrici. I progressi sono stati grandi, ci sara' presto il test per il primo oligo sui nostri topi e le altre due molecole attivatrici a seguire subito dopo.
Per il punto (2)
Per ottenere amilasi nel cervello per eliminare i corpi Lafora, pratica che bisognerebbe fare una volta ogni 15 anni o giu' di li, stiamo seguendo i seguenti approcci:
A) Stiamo sfruttando la proprieta' di alcune proteine batteriche di penetrare attraverso il sangue la barriera della menbrana ematoencefalica. Abbiamo rimpiazzato la parte tossica della proteina batterica con l'amilase. Abbiamo visto che funziona sulle cellule in cultura. Stiamo lavorando per tradurre questo sui topi e vedere se siamo in grado di eliminare i corpi Lafora nel topo.
B) Dal momento che abbiamo bisogno di entrare nel cervello solo una volta ogni 15 anni o giu' di li, abbiamo avviato le trattative con un laboratorio di provato e consolidato successo nell'attraversare la barriera ematoencefalica utilizzando vettori virali. Il problema per altre malattie cerebrali e' che il gene sostituito deve essere funzionale per il resto della vita del paziente su base giornaliera. Nel nostro caso, abbiamo bisogno che l'amilasi funzioni per un tempo breve, cancellando i corpi Lafora, e poi si disattivi. L'approccio del vettore virale e' quindi perfetto per noi, speriamo di poter iniziare gli esperimenti a breve dopo aver messo a punto la collaborazione con il laboratorio.
Tutto il nostro team a Toronto vi invia i piu' calorosi auguri per una bella primavera. Ci auguriamo che i frutti di tutto il vostro e il nostro lavoro continuino a portare i risultati che tutti noi vogliamo cosi' fortemente.
Berge Minassian A. MD
Dear AILA families and friends,
I will remind you that the great shift in our understanding of what needs to be done to cure Lafora disease happened in 2010, when it became clear from our mouse studies that we need to do one of two things to stop and cure the disease:
1) Reduce the activity of the glycogen synthase enzyme
and/or
2) Introduce amylase into the brain to clear Lafora bodies
For number (1) above we are doing the following:
A) Screen for and test small molecules, including medications already on the market for other diseases, as inhibitors of glycogen synthase. We have identified multiple compounds and are presently testing one in our mice, and will start testing several others within weeks. Meanwhile we are screening continuously and identifying more and more molecules, each of which will go through the now well-established pipeline of testing in mice.
B) We are collaborating with a large company and making antisense oligonucleotides against glycogen synthase and two of its activator molecules. Progress has been great, and we will soon be testing the first oligo in our mice, and the other two to follow shortly thereafter.
For number (2)
To get amylase into the brain to clear Lafora bodies, which we would need to do once every 15 years or so, we are following the following approaches:
A) We are capitalizing on the property of certain bacterial proteins to penetrate across cell and blood brain barrier membranes. We have replaced the bad part of the bacterial protein with amylase. We have shown entry into cells in culture. We are working to translate this into the mouse and see if we can clear Lafora bodies in the mouse.
B) Since we need entry into the brain only once, every 15 years or so, we have started discussions with a well-established lab with proven success in crossing the blood brain barrier using viral vectors. The problem for other brain diseases is that the gene replaced has to be functional for the rest of the patient's life on a daily basis, and most replaced genes get shut down by the brain. In our case, we need the amylase to express briefly, clear the Lafora bodies, and then it would actually be preferable if it shut down. The viral vector approach is therefore perfect for us, and we hope to have the experiments attempting this up and running shortly as we organize the logistics with the collaborating laboratory.
All our team in Toronto send you our warmest wishes for the beautiful spring. We hope the fruits of all your and our labours will continue to bear the fruit that we all want so strongly.
Berge A. Minassian MD
LETTERA DEL dott. B.MINASSIAN 10 GENNAIO 2013 SULLAVANZAMENTO DEI TEST SUI TOPI E DELLA RICERCA SUL FARMACO
Pubblichiamo la lettera tradotta in italiano dall'originale dell'ultima comunicazione pervenutaci dal Dott. Berge Minassian
Cari genitori ed amici che si occupano di pazienti Lafora,
ognuno di voi come gruppo o individualmente mi ha chiesto un aggiornamento. Non voglio scrivere a lungo, perche' ho spiegato a tutti voi i nostri progetti di terapia.
1) Dobbiamo trovare un modo per ridurre l'attivita' del glicogeno sintasi. Sappiamo dai topi che, se facciamo questo, la malattia si fermera', e noi crediamo che se gli accumuli dei corpi di Lafora si fermano, il cervello cancellera' quei corpi gia' formati. Stiamo costantemente facendo lo screening di piccole molecole per trovare un composto che fara' questo lavoro. Eravamo molto eccitati dall'aver trovato un composto che abbiamo portato al livello di test nei topi. Purtroppo, e avreste dovuto vedere la nostra tristezza quel giorno, il composto non ha funzionato. Non abbiamo rinunciato a questo composto, lo stiamo testando a dosi molto pi? elevate. Vedremo. Nel frattempo continuiamo lo screening per lotti di pi? molecole, ed abbiamo diversi buoni candidati, che spostano verso l'alto la pipeline delle prove nei topi. Speriamo di essere fortunati e ottenere il farmaco giusto al piu' presto.
2) Stiamo lavorando con una societa' di San Diego, Stati Uniti d'America che stanno facendo per noi un siRNA. Questo e' un piccolo pezzo di RNA (come il DNA), che riduce l'attivita' specificamente al glicogeno sintasi. Hanno fatto grandi progressi, e il composto sara' probabilmente pronto per essere testato in topi entro pochi mesi. Vado a San Diego in marzo per rivedere tutti i pre-topo dati e portare il composto a Toronto per iniziare a testarli sui nostri topi. Siamo molto entusiasti di questo.
3) Stiamo lavorando per ottenere l'amilasi nel cervello. Abbiamo fatto buoni progressi per ottenerlo nelle cellule. Stiamo verificando se dopo aver superato le membrane delle cellule, l'amilasi funzioni o meno. Abbiamo una buona speranza che funzioni. Se e' cos?, possiamo iniziare a iniettarlo nei nostri topi e vedere se entrato nel cervello cancellera' i corpi Lafora. Questa amilasi e' appositamente progettata per attraversare la barriera emato-encefalica e le membrane cellulari ed entrare nelle cellule cerebrali. Se questo approccio funziona, avremo bisogno di una iniezione ogni 15 anni o giu' di li' per mantenere i nostri figli sani. Questo e' il piu' difficile dei nostri esperimenti, ma se funziona, la ricompensa e' enorme, perche' e' potenzialmente una cura.
Questo e' dove siamo, e non saremmo qui nemmeno lontanamente senza il vostro aiuto. Sono molto soddisfatto nel dirvi questo. Siamo arrivati a questo punto insieme, ciascuno di voi e tutti i membri del nostro team in laboratorio.
Auguro a tutti un buon anno nuovo. Non esitate a chiedermi qualsiasi cosa in qualsiasi momento.
Berge
Dear parents and friends who care for Lafora patients,
each of you as a group or individually asked me for an update. I will not write long, because I explained to all of you our therapy projects.
1) We have to find a way to reduce glycogen synthase activity. We know from the mice that if we do this, the disease will stop, and we believe that if the accumulations of Lafora bodies stop, the brain will clear those bodies already formed. We are constantly screening small molecules to find a compound that will do the job. We were very excited with one compound that we had brought to the level of testing in mice. Unfortunately, and you should have seen our sadness that day, it did not work. We have not given up on this compound, we are now testing it at much higher doses. We will see. Meanwhile we continue screening for lots more molecules, and have several good candidates, which are moving up the pipeline towards testing in mice. We hope we will be lucky and get the right drug ASAP.
2) We are working with a company in San Diego, USA who are making for us an siRNA. This is a small piece of RNA (like DNA), which will specifically reduce glycogen synthase activity. They have made great progress, and the compound will likely be ready to be tested in mice within a few months. I am going to San Diego in March to review all the pre-mouse data and bring the compound to Toronto to start testing in our mice. We are very excited with this.
3) We are working to get the amylase into the brain. We have made good progress getting it into cells. We are now testing whether having passed the membranes into the cells, the amylase will work or not. We have good hope that it will. If it does, we can start injecting it into our mice and seeing if it enters the brain and clears the Lafora bodies. This amylase is specially engineered to cross the blood brain barrier and the cell membranes and enter the brain cells. If this approach works, we will need one injection every 15 years or so to keep our children healthy. This is the most challenging of our experiments, but we if it works, the reward is huge, because it is potentially a cure.
This is where we are, and we would not be anywhere near here without your help. I feel very good to say this is where WE are. I feel we have come here together, each of you and all members of our team in the lab.
I wish you all a good new year. Please do not hesitate to ask me anything anytime.
Berge
LETTERA DEL dott. B.MINASSIAN 24 SETTEMBRE 2012 SULLO STATO DELLA RICERCA SUL FARMACO
Pubblichiamo la lettera tradotta in italiano dall'originale dell'ultima comunicazione pervenutaci dal Dott. Berge Minassian riguardante lo stato della ricerca sulla possibile cura della malattia di Lafora
Cari famigliari di A.I.LA.,
vi riassumo i nostri progressi. Iniziero' spiegando le strategie.
In primo luogo, la malattia di Lafora e' causata dai corpi di Lafora. Questo lo abbiamo dimostrato senza dubbio. Quindi, per curare la malattia di Lafora abbiamo due possibilita':
1) Rimuovere i corpi di Lafora.
2) Evitare ulteriori formazioni dei corpi di Lafora. Per questo punto, si deve rilevare che, se noi fermiamo la formazione dei corpi di Lafora, riteniamo che il cervello stesso pulisca cio che e' stato gia' accumulato. Noi crediamo che l'accumulo di corpi Lafora sia una rete tra processo di creazione e di rimozione. Cioe', riteniamo che i corpi di Lafora siano creati e rimossi allo stesso tempo, ma nella malattia di Lafora quelli creati sono di piu' di quelli rimossi, generandone cosi' l'accumulo nella rete. Quindi, se fermiamo la creazione di nuovi corpi di Lafora, avremo la rimozione di corpi Lafora dalla rete, quindi una cura. Riteniamo ci sia una buona probabilita' di fermare la formazione di corpi di Lafora, il naturale processo di rimozione dei corpi di Lafora cancellera' i corpi di Lafora stessi risultadone una cura.
A che punto siamo con il nostro lavoro ai punti 1 e 2.
1) Rimozione dei corpi di Lafora.
L'unica cosa dal di fuori che e' in grado di rimuovere i corpi Lafora e' l'amilasi. Stiamo lavorando sulla ricerca dei modi per introdurre questo enzima attraverso la barriera emato-encefalica nel cervello. Per prima cosa dobbiamo dimostrare che siamo in grado di introdurre l'enzima dall'esterno verso l'interno delle cellule nelle piastre di Petri, prima di provare nel topo e poi nei pazienti. Sono lieto di comunicare che siamo riusciti e siamo in grado di introdurre l'enzima dall'esterno all'interno della cellula. Ora, dobbiamo dimostrare se l'enzima, che attraversa le membrane cellulari, manterra' la sua attivita' e rimarra' attivo all'interno della cellula. Questo e' cio' su cui stiamo lavorando ora per questo punto. Se l'enzima e' attivo all'interno della cellula, si testera' il nostro metodo sul topo.
2) Arresto della formazione corpi di Lafora.
Sappiamo come fermare la formazione dei corpi di Lafora. Sappiamo esattamente quale enzima e' destinato a questo. L'enzima e' chiamato glicogeno sintasi. Siamo quindi costantemente alla ricerca di un farmaco che blocchi questo enzima. Ora, sono felice di segnalare due importanti progressi:
A) abbiamo gia' un farmaco che funziona nelle piastre di Petri. Sappiamo gia' che questo farmaco e' sicuro da usare. Ora stiamo somministrando questo farmaco ai topi per vedere se funziona. Se funziona, saremo molto felici, perche' allora si potra' usare direttamente nei nostri pazienti. Ogni giorno alimentiamo i topi con questo farmaco, e preghiamo che tutto vada bene, giorno dopo giorno. I topi devono essere nutriti con una sonda gastrica (come fanno per le anatre per fare foie gras). Cio' e' necessario per assicurarsi che il topo assuma la dose corretta. Questo rappresenta un rischio per la vita dei topi, e quindi siamo costantemente preoccupati che i nostri topi sopravvivano all'alimentazione quotidiana. I poveri topi sono sempre paurosi quando entriamo nella stanza. Ma si stanno abituando, siamo molto fiduciosi che sopravviveranno. Per ora li abbiamo trattati per 1 mese. Abbiamo bisogno di altri tre mesi, poi sacrificheremo i topi per studiarne il loro cervello. Naturalmente per i nostri pazienti, il farmaco potra' essere somministrato solo per via orale come una normale pillola.
Al tempo stesso siamo costantemente alla ricerca di altri inibitori dell'enzima nel caso quello gia' trovato non funzioni. Abbiamo un secondo potenziale inibitore in questo momento che stiamo preparando per lo studio sul topo.
B) Un altro modo per controllare gli enzimi che generano i corpi di Lafora e' quello di introdurre uno strumento genetico che li riducano.
Stiamo collaborando con una societa' negli Stati Uniti per fare questo, e sono lieto di comunicare che sono riusciti a farlo e che funziona nelle piastre di Petri. Presto lo proveremo sui nostri topi, appena ne avremo una fornitura sufficiente.
Penso abbiamo fatto grandi progressi. Anche in questo caso, come sempre, questo e' possibile solo con l'aiuto della raccolta fondi delle nostre famiglie. Quasi tutti i nostri fondi provengono dalle famiglie, e piu' siamo aiutati, tanto piu' velocemente ci muoviamo.
Mi rendo conto che la raccolta fondi provoca grandi difficolta' per alcune delle famiglie, e quindi odio chiedere, ma credo che tutti possano capire che ne abbiamo bisogno per il nostro obiettivo comune.
Spero che queste note siano utili a tutti voi, io e la mia squadra vi ringraziamo molto avendo voi e i bambini sempre nei nostri cuori.
Berge.
---------- Header Originale -----------
Da : "Berge Minassian" berge.minassian@sickkids.ca
A : "info@lafora.it" info@lafora.it
Cc :
Data : Sun, 23 Sep 2012 13:10:58 +0000
Oggetto : RE: We need news...
Dear AILA family,
I am summarizing our progress. I will start by explaining the strategies.
Firstly, Lafora disease is caused by Lafora bodies. We have now proven this without question. Therefore to cure Lafora disease we have two possibilities:
1) Remove Lafora bodies.
2) Prevent further Lafora body formation. For this point, it must be noted that if we stop Lafora body formation, we believe that the brain will itself clear what was already accumulated. We believe that the accumulation of Lafora bodies is a NET accumulation between making and removal. That is, we believe Lafora bodies are being made and removed at the same time, but in Lafora disease more is being made than is being removed, leading to a NET accumulation. Therefore is we stop the making of new Lafora bodies, we will have a NET removal of Lafora bodies, and therefore a cure. Again, we believe there is a good chance that if we stop Lafora body formation, the natural Lafora body removal process will clear the Lafora bodies and result in a cure.
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Now, where are we in our work in number 1 and in number 2?
1) Remove Lafora bodies.
The only outside thing that can remove Lafora bodies is the enzyme amylase. We are working on finding ways to get this enzyme across the blood-brain barrier into the brain. First we have to show that we can get the enzyme from outside to the inside of cells in Petri dishes, before we try in mouse and then in patients. I am happy to report that we have successfully been able to get from outside to inside the cell. Now, we have to show whether the enzyme, crossing the cell membranes, will maintain its activity and be active inside the cell. This is what we are working on now for this point. If the enzyme is active inside the cell, we will then try our method on the mouse.
2) Stopping Lafora body formation.
We know how to stop Lafora body formation. We now know exactly what enzyme to target for this. The enzyme is called Glycogen Synthase. We are therefore constantly looking for a medication that blocks this enzyme. here, I am happy to report two important progresses:
A) we already have a medication that works in petri dishes. We already know that this medication is safe to use. We are now feeding this medication to mice to see if it will work in the mice. If it works, we will be extremely happy, because then we can use it directly in our patients. Every day we feed the mice this medication, and we pray that all will go well, day after day. The mice have to be fed by gavage (like they do for ducks to make foie gras). This is necessary to make sure the correct dose is taken by the mouse. This places risk to the life of the mice, and therefore we are constantly anxious that our mice will survive the daily feeding. The poor mice are always scared when we enter the room. But they are getting used to it, and we are very hopeful that they will survive. We have treated them now for 1 month. We need three more months, and then we will sacrifice the mice and study their brains. Of course for our patients, the medication can be given simply by mouth as a normal pill.
At the same time we are constantly looking for other inhibitors of the enzyme in case the one we already found does not work. We have a second potential one right now which we are preparing for mouse study.
B) Another way to bring down the enzymes that make Lafora bodies is to introduce a genetic tool that brings them down. We are collaborating with a company in the US to make this, and I am happy to report that they have succeeded in making one that works in Petri dishes. We will soon try on our mice once they make a sufficient supply.
So, I think we have made great progress. Again, like always, this is only possible with the fundraising help of our families. Almost all our funds come from the families, and the more you help us, the faster we move.
I do realize fundraising causes great difficulties on some of the families, and therefore I hate to ask, but I think we all understand that we need to be open and clear with each other for our common goal.
I hope these notes are helpful to all of you, and my team and I thank you very much and have you and the children always in our hearts and minds.
Berge
LETTERA DEL dott. B.MINASSIAN 20 GIUGNO 2012 SULLO STATO DELLA RICERCA
Pubblichiamo la lettera tradotta in italiano dall'originale dell'ultima comunicazione da Minassian riguardante l'invio della lista dei ragazzi e la collaborazione con la casa farmaceutica
Caro Vincenzo,
lo scopo della mia richiesta era stata quella di convincere la casa farmaceutica che voleva collaborare con noi a farlo. La loro riluttanza era che la malattia ? troppo rara. Ho provato a mettere volti reali e nomi ai nostri pazienti per spingere l'azienda verso accordo. Non so se ? questo ci? che ha funzionato o quant'altro, ma stanno lavorando attivamente sulla progettazione di un potenziale trattamento basato sulle nostre scoperte da provare sui nostri topi.
Non esitate a scrivermi cos? episodicamente e continuer? a darvi gli aggiornamenti.
Abbiamo pubblicato un articolo di recente, sul Journal of Biological Chemistry, che ci mostra una nuova strada, in particolare per i pazienti epm2b, che ? la maggior parte dei casi in Italia. Ora stiamo facendo esperimenti sui topi lseguendo questa linea.
Nel complesso, abbiamo cinque progetti di terapia diversi contemporaneamente in movimento.
Berge
Dearest Vincenzo,
the purpose of my request had been to convince a company that wanted to collaborate with us to do so. Their reluctance was that the disease is too rare. I tried to put real human faces and names to our patients to push the company towards agreeing. I don't know if this is what worked or something else, but they are in. They are working actively on designing a potential treatment based on our discoveries to try on our mice.
Please do not hesitate to write me like this episodically and I will keep giving you updates.
We published a recent paper recently, in the JJournal of Biological Chemistry which shows us a new way forward specifically for the epm2b patients, which is most of the cases in Italy. We are doing experiments on mouse along this line now.
Overall, we have five different therapy projects simultaneously on the go.
Yours,
Berge
LETTERA DEL dott. B.MINASSIAN 17 FEBBRAIO 2012 SU NUOVA RICERCA
Pubblichiamo qui la lettera tradotta in italiano dall'originale che trovate allegata dell'ultima comunicazione da Minassian Carissimi di AILA,
Non so ringraziarvi abbastanza.
Questa donazione mi permetter? di avviare una seconda strada estremamente stimolante nella ricerca del trattamento della malattia di Lafora.
Il nostro ospedale ultimamente ha reclutato un nuovo specialista che sta perfezionando un sistema di terapia per le malattie del cervello che sembra estremamente adatto alla nostra patologia.
Il pi? grande problema che bisogna affrontare ? come attraversare la barriera emato-encefalica.
La natura ha per questo una soluzione potenziale.
Il C.Diphteriae ? un batterio, che produce una tossina composta di due parti.
Una parte esegue un foro temporaneo attraverso la barriera ematoencefalica e le cellule cerebrali, attraverso questo foro inietta la seconda parte, la tossina, nelle cellule. Il nostro nuovo specialista ? in grado di utilizzare questo sistema e modificarlo.
Teniamo la parte che rende la piccolo apertura temporanea e sostituiamo l'altra parte con amilasi. Invece di iniettare tossina, il sistema inietter? amilasi e curer? il paziente. Il passo iniziale ? quello di costruire la nuova proteina che sostituisca la tossina con l'amilasi, quindi bisogner? provare l'iniezione nelle cellule in piastre Petri, poi sui topi e quindi sugli esseri umani.
Come ho spiegato in precedenza, abbiamo due modi per trattare la malattia: fermare la formazione dei corpi di Lafora, che ? il nostro primo obbiettivo che ho descritto nella mia lettera precedente; questo consentir? alle cellule del cervello di cancellare i corpi di Lafora formatisi fino al momento in cui fermeremo una ulteriore formazione. Il secondo approccio ? quello di, non solo smettere la formazione dei corpi di Lafora, ma di ricercare attivamente di liberarsi di loro, questo richiede l'introduzione di amilasi nel cervello. Il nostro modo migliore per raggiungere questo obiettivo in questo momento a mio giudizio ce lo fornisce la natura stessa, vale a dire il lavoro che ho brevemente descritto sopra con il nuovo Dottore. Se posso chiarire di pi?, per favore fatemelo sapere. Siamo certamente molto contenti di aver trovato questo nuovo modo, ed ora con il vostro aiuto, iniziamo a lavorare su di esso. Sono molto felice di avere due progetti paralleli, con l'impegno di tutti per comprendere appieno questa malattia. Ci sar? qualche notizia su questo ultimo punto molto presto.
Cordiali saluti
Dearest AILA,
I cannot thank you enough.
This fund will allow me to start a second extremely exciting avenue of research to treat Lafora. Our hospital has recruited a new exciting scientist. He is perfecting a system of therapy for brain disease that seems perfectly fit for our disease. The biggest problem we face is how to get across the blood-brain barrier. Nature has the potential solution. Diphteria is a bad bacteria which produces a toxin composed to two parts. One part makes a temporary hole through the blood brain barrier and brain cells, and through this hole injects the second part, the toxin part, into the cells. The new doctor is able to take this and modify it. We keep the part that makes the temporary small opening and replace the other part with amylase. Instead of injecting toxin, the system will inject amylase and cure the patient. The initial step is to construct the new protein replacing the bad toxin part with the good amylase, then try the injection in cells in petri dish, then in mouse, then in humans.
As I explained previously, we have two ways to treat the disease: Stop Lafora body formation, which is our first and ongoing exciting work that I described in my previous letter. This will allow the brain cells to clear the Lafora bodies formed till the time that we stop further formation. The second approach is to not just stop Lafora body formation, but to actively get rid of them, and that requires introducing amylase into the brain. Our best way to achieve this at this time in my judgment is using nature itself, namely the work I briefly described above with new scientist.
If I can clarify more, please let me know. But we are certainly extremely excited to find this new way, and now with your help, start working on it. I am very happy to have two parallel treatment projects, in addition to all our other work to fully understand this disease. There will be some news about this last point very soon.
Yours truly,
Berge
LETTERA DEL dott. B.MINASSIAN 10 FEBBRAIO 2012 SULLO STATO DELLA SUA RICERCA
Pubblichiamo qui lo stralcio della lettera tradotta in italiano dall'originale che trovate allegata
Caro Vincenzo,
sono stato sommerso dal lavoro, e finalmente ho letto l'appunto sulla mia agenda dove ho segnato di scriverti. Spero che tu e i membri di Aila stiate molto bene.
?.Stiamo facendo grandi passi nella ricerca per fermare e curare questa terribile malattia. Utilizzando i topi geneticamente modificati perch? avessero la Lafora abbiamo dimostrato che la malattia pu? essere del tutto fermata e curata diminuendo l'attivit? della glicogeno sintasi, l'enzima che genera glicogeno e i corpi Lafora. Riducendo l'attivit? glicogeno sintasi del 25% si ? ottenuta una guarigione totale. Naturalmente, non possiamo fare manipolazioni genetiche sui nostri pazienti umani. Tuttavia, ci? che l'esperimento nei topi ci ha insegnato ? che se dovessimo trovare un modo, qualunque possa essere quel modo, di ridurre parzialmente la glicogeno sintasi avremmo la nostra cura. Da allora abbiamo lavorato molto duramente per mettere a punto un sistema di piccole molecole per trovare quella inibitrice della glicogeno sintasi. Le piccole molecole sono composti che possono funzionare come un farmaco. Le loro ridotte dimensioni permettono loro di passare attraverso la barriera emato-encefalica e agire nel cervello. Che ci crediate o no, ci sono centinaia di migliaia di piccole molecole raccolte in varie collezioni che si devono esaminare per identificare quella che fa l'effetto che stiamo cercando, nel nostro caso, la diminuzione del glicogeno sintasi del 25%. Per poter fare lo screening di questo gran numero di molecole ? necessario un sistema automatizzato che analizzi tutti i composti. Stiamo ottimizzando il sistema. Se non sar? ottimale, non funzioner?. Potremmo perdere quel composto valido, o potremmo ottenere molte piste false. Una volta che i nostri esperimenti di ottimizzazione saranno completati in maniera rigorosa, inizieremo lo screening. Queste librerie di composti ne includono molte migliaia che sono gi? farmaci approvati, o sono composti naturali. In entrambi i casi, se troviamo il farmaco, potrebbe essere usato direttamente nei nostri pazienti. Se ? un nuovo farmaco non approvato dalle agenzie o non ? un composto naturale, dovremo provarlo prima sui topi per sicurezza, e poi sui nostri ragazzi. Questi farmaci funzioneranno meglio sui nuovi pazienti per fermare la malattia. Crediamo che sar? anche estremamente utile per i pazienti che hanno gia la malattia da tempo. Noi crediamo che la formazione di corpi di Lafora si differenzia tra la produzione e la rimozione dai corpi. Se fermiamo la produzione di corpi Lafora si spera che la rimozione normale continui anzich? continuare l'accumulo, il che pu? tradursi nella cura nei nostri pazienti.
?. Continueremo a lavorare molto duramente finch? non raggiungeremo il nostro obiettivo. Ancora una volta, tutti noi sognamo il giorno in cui un medico dopo aver diagnosticato un bambino o un giovane con Lafora, dir? ai genitori "non ti preoccupare, basta prendere questo, e tutto andr? bene."
Dear Vincenzo,
I have been flooded with work, and finally reached the item on my agenda to write you. I hope you and AILA members are doing very well.
..... we are making great strides towards finding ways to stop and treat this awful disease. Using the mice engineered to have Lafora we showed that the disease can altogether be stopped and cured in the mouse by genetically downregulating glycogen synthase, the enzyme that makes glycogen and Lafora bodies. We reduced glycogen synthase activity by 25% and obtained a total cure. Of course, we cannot do genetic manipulations in our human patients. However, what the experiment in mice taught us is that if we were to find a way, whatever that way might be, to reduce glycogen synthase partially we would have our cure. We have since been working very hard to set a small molecule screen to find small molecule inhibitors for glycogen synthase. Small molecules are drugs that can work as a medication. Their small size allows them to pass through the blood-brain barrier and act in the brain. Believe it or not, there are hundreds of thousands of small molecules in various collections that one can screen to identify the one that does the effect that one seeks, in our case, diminishing glycogen synthase activity by 25%. In order to be able to do a screen of such vast numbers of molecules we need an automated system to pass all these compounds through. We are at the present time in the midst of doing this and optimizing the system. If not optimal, it will not work. We may miss the one good compound, or we may get many false leads. Once our optimization experiments are completed to a stringent level, we will start the screens. These libraries of compounds include many thousands that are already approved drugs, or are natural compound. In both these cases, the drug could be used directly in our patients if we find it. If it is a novel drug not approved by regulatory agencies or not a natural compound, we would then test it in mice for safety, and then in our children. These drugs will work best in new patients and will stop the disease. We believe they will also be extremely helpful to patients who have had a disease for a time. We believe that net Lafora body formation is the difference between production and normal removal by the body. If we stop the production of Lafora bodies, we hope that normal clearing will continue with net removal rather than net accumulation, which may result in a cure in our patients.
....We will continue working very hard till we attain our goal. Again, we all dream of the day when a doctor having diagnosed a child or young person with Lafora, will then tell the parents, "do not worry, just take this, and all will be alright."
Yours sincerely,
Berge A. Minassian, MD
SickKids, Toronto
11 MAGGIO 2011 - RIASSUNTO della dott.ssa. DINA IANZANO dell'articolo del Dott.Minassian del 28.04.2011
Riceviamo e pubblichiamo: LA DEPLEZIONE DI PTG (NEI TOPI) RIMUOVE I CORPI LAFORA E SALVA DALL?EPILESSIA DI LAFORA
Il lavoro pubblicato recentemente dal gruppo canadese guidato dal Dr. Minassian descrive una serie di dati molto interessanti che aprono un piccolo spiraglio a quella che potrebbe essere la strada per una eventuale terapia per i pazienti affetti da Epilessia di Lafora.
La motivazione che ha spinto il Dr. Minassian a tali esperimenti ? dovuta al fatto che dai dati finora noti l?inattivazione della glicogeno sintasi (GS), la quale forma il glicogeno nelle nostre cellule, dovrebbe prevenire la formazione dei corpi Lafora e se questi causano la PME (l?epilessia mioclonica progressiva) ci? dovrebbe migliorare o curare l?epilessia.
Per verificare tale ipotesi sono stati incrociati dei topi modificati geneticamente carenti della laforina (LKO) (una delle proteine coinvolte nell?Epilessia di Lafora) e quindi topi che mimano la patologia, con altri topi carenti invece di PTG (una proteina che attiva indirettamente la glicogeno sintasi) e che quindi hanno un?attivit? di GS pi? bassa.
Questi incroci murini hanno permesso di creare un topo detto doppio knock-out (DKO) che manca di entrambe le protein in questione (laforina e PTG). Il passo successivo ? stato quello di analizzare vari tessuti del topo LKO e DKO per vedere se vi erano variazioni e, per la prima volta, ? stata notata in DKO rispetto a LKO una diminuzione nel numero dei corpi Lafora e la quasi completa risoluzione della neurodegenerazione e dell?epilessia mioclonica. La cosa sorprendente ? stato notare la completa assenza di corpi Lafora nel muscolo scheletrico in DKO.
In conclusione, con questo lavoro, ? stato possibile correggere la patologia ed eliminare PME nell?epilessia di Lafora attraverso la deplezione genetica di una delle proteine che attivano GS. Sebbene ci siano ancora meccanismi poco chiari che necessitano di ulteriori approfondimenti e studi, l?identificazione di inibitori dell?interazione PTG con GS mediante un disegno logico o mediante l?uso di una piccola molecola potrebbe dar luogo ad un possibile trattamento per questa fatale patologia.
dott.ssa Dina Ianzano,
biologa- ricercatrice
NOTIZIE DALLA RICERCA 28 APRILE 2011
ARTICOLO SCIENTIFICO DEL PROF.MINASSIAN SULLA SUA RICERCA
Dalla Pubblicazione in Rete sulla rivista scientifica PLoS Genetics l'articolo qui in allegato (testo originale) con importanti novit?.
NOTIZIE DALLA RICERCA 13 APRILE 2011
ARTICOLO SCIENTIFICO DEL PROF.MINASSIAN SULLA SUA RICERCA
Riceviamo dal Professor Minassian l'articolo qui in allegato (testo originale) dove dice lo stato della ricerca attuale con importanti novit?.
MAGGIO 2010 - DA PME2010 RELAZIONE dott.ssa. DINA IANZANO SU STATO DELLA RICERCA
Riceviamo e pubblichiamo:
Relazione su quanto ? emerso sull'epilessia di Lafora dall'ultimo Simposio Internazionale sulle Epilessie Miocloniche Progressive, tenutosi dal 28 Apr-1 Mag 2010 a San Servolo (VE).
Come tante altre malattie genetiche, l'identificazione dei geni dell'epilessia di Lafora, sebbene abbia dato tante risposte sia ai ricercatori che alle famiglie, allo stesso tempo, ha fatto sorgere anche tante domande.
Grazie all'organizzazione del Simposio sulle PME (Epilessie Miocloniche Progressive) ? stato possibile riunire tutti gli studiosi del mondo impegnati da anni nell'epilessia di Lafora per potersi confrontare sui progressi fatti negli ultimi anni e per poter dare insieme delle possibili risposte a ci? che ancora non si conosce.
Le principali novit? che sono venute fuori da questo meeting, da un punto di vista di ricerca di base, cio? di ricerca dei meccanismi di base in cui sono coinvolte le due proteine note della malattia, laforina e malina, sono:
1) laforina ? in grado di defosforilare il glicogeno per cui, in sua assenza, il glicogeno ? iperfosforilato dando luogo alla formazioni dei corpi Lafora
2) laforina ? coinvolta nel processo di sintesi e/o degradazione del glicogeno
3) malina ha il compito di eliminare proteine non pi? funzionanti nella cellula per cui, in sua assenza, c'? un'accumulo di aggregati proteici
4) ? stato clonato un nuovo gene che potrebbe essere il terzo gene coinvolto nell'epilessia di Lafora. Ulteriori studi sono necessari per confermare questa ipotesi e procedere con lo studio funzionale del suo prodotto proteico.
Come si pu? vedere il quadro del meccanismo d'azione delle proteine laforina e malina ? molto complesso e mancano ancora dei tasselli per completarlo. La laforina potrebbe avere funzioni diverse all'interno della cellula come pure la malina. Inoltre, l'aver trovato l'eventuale terzo gene potrebbe aiutare la comprensione dei meccanismi di base.
Una questione ancora aperta riguarda la formazione dei corpi Lafora, se la loro presenza causa l'epilessia o se, invece, l'accumulo di poliglucosani sono solo la conseguenza della malattia.
Per concludere, nonostante i progressi fatti dagli studiosi sono ancora molte le domande che aspettano delle risposte e, comunque, strade di terapie alternative procedono parallelamente agli stusi molecolari e sono gi? al vaglio in alcuni laboratori.
dott.ssa Dina Ianzano,
biologa- ricercatrice
PME2010 - INCONTRO CON PROF.BERGE MINASSIAN
Il giorno 1 Maggio 2010 dalle ore 14,30 alle ore 15,30 nell'ambito del Simposio Internazionale sull'Epilessie Miocloniche Progressive, c'? stato un incontro con il Prof.Berge del Minassian Dipartimento di biologia genetica e genomica del "The Hospital for Sick Children" di Toronto, sull'isola di San Servolo (Venezia).
Qui la registrazione dell'incontro con la traduzione a cura della Dott.ssa Franceschetti dell'Istituto Neurologico "Carlo Besta di Milano".
NOTIZIE DALLA RICERCA
Dal sito canadese http://www.chelseahope.org sulla Malattia di Lafora Dicembre 2009
Nella pagina principale del sito ? presente un resoconto sullo stato della ricerca del dott. Antonio V. Delgado Esqueta sull'uso della Gentamicina per bloccare la Malattia di Lafora. (qui il testo originale)
E' in partenza la sperimentazione su 7 ragazzi affetti da Malattia di Lafora.
Il testo tradotto ? qui di seguito:
La Malattia di Lafora, chiamata anche Epilessia mioclono progressiva, ? una malattia rara, progressiva, ed ? una forma degenerativa di epilessia che colpisce normalmente i ragazzi tra i 9 e i 14 anni. I sintomi, con cui comincia nella tarda infanzia o adolescenza, diventano pi? gravi con l'andare del tempo, includono scosse, spasmi muscolari, difficolt? nel deambulare, demenza, che portano alla morte. E' incurabile.
Fino ad ora, non c'? nessuna terapia che si ? dimostrata efficace contro la progressione della malattia. Le terapie di ieri sono paliative - trattano i sintomi e riducono gli attacchi, alcuni di questi possono essere controllati per un lungo periodo di tempo usando medicine antiepilettiche; i pazienti raramente sopravvivono oltre una o due decadi per gli effetti devastanti dovuti alla morte delle cellule nervose. Oggi, l'UCLA Institution Review Board (IRB) ha approvato la Gentamicina intravena (IV) come una medicina "read through" per correggere le mutazioni nonsense. Il prossimo passo sar? l'approvazione per la terapia genica, che ha dimostrato di trattare con successo la malattia nei topi.
Dal momento che la Lafora ? estremamente rara, ? stata classificata come malattia "orfana", il che significa che la ricerca riceve fondi in maniera molto limitata. Il Chelsea's Hope: Lafora Children Research Fund ? stato creato dai familiari di quei ragazzi con la diagnosi di questa malattia scioccati nel non trovare alcun posto dove chiedere aiuto. Con l'aiuto di un amico hanno creato un sito web con l'obbiettivo di riempire questo vuoto e far incontrare i familiari e gli amici dei ragazzi affetti dalla malattia. Un altro risultato ? una comunita che si impegna a raccogliere fondi per supportare la ricerca di Dr. Antonio Delgado-Esqueta, un esperto nella malattia di Lafora. Chelsea's Hope ha sottosrcitto con Dr. Delgado-Esqueta il perseguimento della ricerca di una cura definitiva.
Utilizzo dei fondi fino ad oggi
Dr.Delgado-Esqueta e' un neurologo al David Geffen School of medicine alla UCLA, da pi? di 20 anni, ha dedicato la sua vita alla ricerca sulla malattia di Lafora e all'assistenza dei pazienti. Fino dal marzo 2008, Chelsea's Hope ha donato 170.000 $, con i quali il Dr.Delgado-Esqueta e il suo team di ricercatori internazionali ha potuto fare significativi progressi nella ricerca di una cura.
Finanziamenti Pubblici e privati per la ricerca
Dr.Delgado-Esqueta ha acquistato una macchina EEG per studiare la malattia di Lafora sui campioni di topi. Il suo team ha monitorato ed esaminato le reazioni al trattamento. Il National Institute of Health (NIH) ha finanziato gli studi sulla somministrazione IV della Gentamicina nei topi di Lafora, mentre un R01 finanzia i continui studi sulla terapia genica su questi topi. Il Gene ? stato rimpiazzato con successo riducendo i corpi di Lafora quando ? stato somministrato nei topi gravidi, dopo la nascita, e a 4-12 settimane - una significante svolta. Nel 2009, come risultato di questa scoperta, Dr.Delgado-Esqueta ha lavorato con la UCLA IRB per l'approvazione dell'uso della Gentamicina IV nel trattamento della Malattia di Lafora negli esseri umani. Un team di ricercatori e specialisti in diverse discipline ? in posto per formare un comitato di supervisione affinch? il protocollo medico sia sicuro e completo.
Aggiornamento Chelsea's Hope: Lafora Children Research Fund ha donato fondi per l'acquisto dell'EEG, utilizzati per individuare le anomalie connesse all'attivit? elettrica del cervello e di supporto nello studio dei topi usati nella ricerca. Fondi sono ora necessari per coprire i costi della Gentamicina e antibiotici per il trattamento nei pazienti, per contribuire alle spese ospedaliere e ambulatoriali, per i macchinari di ricerca, infermieri, tecnici, spese di laboratorio necessarie per l'amministrazione dell' IV Gentamicina.
A partire da Dicembre 2009, sette ragazzi con la malattia di Lafora stanno aspettando per la sperimentazione della IV Gentamicina. Sono richiesti approssimativamente 30.000 $ per ogni paziente per essere ammessi alla UCLA per questo trattamento salvavita, per un periodo di 10-12 giorni. Correggendo le mutazioni nonsense, IV Gentamicina non soltanto salver? la vita di questi pazienti, ma anche aiuter? a correggere le strutture alterate del cervello. In aggiunta ai finanziamenti NIH e ROI, The PACE Foundation, una fondazione privata, ha accettato di sostenere il trattamento IV Gentamicina proposto dal Dr.Delgado-Esqueta che ha inoltre richiesto fondi per il 2010 per la sperimentazione del farmaco.
Impatto della Ricerca su Altre Malattie Genetiche
Il sostegno dei privati ? fondamentale per questi pazienti, in quanto i risultati delle domande di sovvenzione NIH per il 2010 richiedono molto tempo - e il tempo ? qualcosa che i nostri pazienti semplicemente non hanno; inoltre, i fondi NIH non possono coprire tutti i relativi costi.
La tua offerta al fondo Chelsea's Hope: Lafora Children Research aiuta il Dr.Delgado-Esqueta e il suo team di ricercatori e clinici al UCLA a far partire la terapia con IV Gentamicina. Lo aiuta per i prossimi passi cruciali nella ricerca della terapia genica per questi ragazzi. Nel 2010, il tuo sostegno far? di pi? che migliorare la qualit? della vita di innumerevoli giovani afflitti da questa terribile malattia. Mentre la Lafora ? una malattia "orfana", i risultati del protocollo del Dr.Delgado-Esqueta potrebbero fornire significanti risultati per accelerare la ricerca in altre malattie degenerativce del cervello come l'Alzaimer, il Parkinson, e le epilessie genetiche associate, che affliggono milioni di persone nel modo.
dott. Antonio V. DELGADO-ESQUETA,
MD David Geffen School of Medicine at UCLA -
Los Angeles
A CHE PUNTO E' LA RICERCA
Prendendo spunto da una lettera del Dott.Minassiam in risposta ai genitori di un ragazzo facciamo il punto sulla ricerca scientifica al 5 Settembre 2007
MERCOLEDI',SETTEMBRE 5,
2007 12:21 PM, CDT
Ciao Matt e amici,
Sono la persona nel cui laboratorio sono stati scoperti i due geni responsabili della Malattia di Lafora.
Il padre di Matt mi ha chiesto di scrivere alcune note per informare sullo stato della ricerca su questa malattia.
Noi essenzialmente respiriamo, dormiamo, sognamo e incessantemente lavoriamo sulla malattia.
La nostra speranza ? capirla pienamente in modo da trovare una cura.
Il mio personale sogno ? questo:La prossima volta che un Matt o una Jessica o una Amanda
viene portata da un neurologo, e la diagnosi ? Malattia di Lafora, il medico dovr? semplicemente
fare una ricetta e dire: Tu hai la Malattia di Lafora, prendi queste medicine e tutto andr? a posto.
Basandoci sui geni, abbiamo trovato le proteine intaccate da questa malattia
ed ora stiamo cercando attentamente tutte quelle proteine che interagiscono
per ricostruire passo dopo passo il percorso biochimico disturbato.
Siamo certi che arrivando a questo risultato sar? possibile arrivare alla cura.
I pazienti che soffrono di questa malattia producono i corpi di Lafora nelle cellule del loro cervello e questi causano una terribile Epilessia.
Parallelamente a questa ricerca sulla formazione dei corpi di lafora, stiamo conducendo alcune analisi atte a trovare il metodo per rimuovere tali corpi dal cervello in modo tale da far tornare il paziente ad una vita normale.
Sappiamo che l'amilase, l'enzima presente nella saliva che inizia il processo digestivo, pu? digerire anche i corpi di Lafora.
Stiamo lavorando per trovare il metodo con cui introdurre l'amilase nei neuroni per sciogliere i corpi di Lafora e guarire i nostri pazienti.
Gli ostacoli sono tanti quanto il lavoro, ma altrettanto ? il nostro impegno.
La malattia ? rara ed ? veramente difficile trovare fondi governativi da destinare alla ricerca, quindi contiamo sul tuo aiuto.
dott. Berge Minassian,
MD The Hospital for Sick Children -
Toronto
WEDNESDAY, SEPTEMBER 05,
2007 12:21 PM, CDT
Hello Matt and friends,
I am the person in whose lab the
two Lafora disease genes were
discovered. Matt's dad asked me
to write a note here to make you
aware of our research in this
disease.
We essentially breathe, sleep,
dream and ceaselessly work on
this disease. Our hope is to
understand it so fully that we can
come up with a treatment. My
personal dream is this: Next time
a Matt or a Jessica or an Amanda
is brought to a neurologist, and
the diagnosis of Lafora is made,
the doctor would simply write a
prescription and say: you have
Lafora, take this, all will be alright.
Based on the genes, we have
found the proteins disturbed in
this disease and we are now
painstakingly finding all the
interacting proteins and step by
step reconstructing the
biochemical pathway that is
disturbed. We are certain that with
understanding will come insights
into the cure.
Lafora patients form Lafora bodies
in their brain cells, which cause
the horrible epilepsy these
patients suffer from. In parallel to
unraveling the disease processes
that lead to Lafora body formation,
we we are designing a method to
remove them from the brain, and
return the patient to normalcy. We
know that amylase, the
starch-digesting enzyme in saliva,
can digest Lafora bodies. We are
working on a method to introduce
amylase into neurons to melt the
Lafora bodies away and cure our
patients.
The hurdles are many and the
work is large, but so is our
commitment. The disease is rare,
and hard to find government
funding for. We therefore count on
you.
dott. Berge Minassian,
MD The Hospital for Sick Children - Toronto
INCONTRO IN FRANCIA
Malattia di Lafora e ricerca scientifica dal 9 al 13 Maggio 2007
Qui sotto il link alla pagina originale descrittiva dell'incontro avvenuto dal 9 al 13 Maggio 2007 in Dordogne organizzato dall'Associazione Francese "France Lafora" dove erano presenti i massimi ricercatori mondiali.
LA RECHERCHE
Qui di seguito la traduzione di detta pagina.
---"Un laboratorio di lavoro internazionale sulla malattia di Unverricht-Lundborg e la malattia di Lafora ha avuto luogo a Sarlat, in Dordogna, dal 9 al 13 maggio 2007 grazie all'impegno del Dr.Pierre Genton e dell'associazione AMARMYUL (associazione di malati colpiti della malattia di Unverricht-Lundborg). Questo evento ha permesso agli scienziati del mondo intero di ritrovarsi e di fare il punto sull'avanzamento dei lavori e su progetti futuri. ? chiaro che immensi progressi sono stati fatti. Se la genetica non ha ancora completamente rilasciato tutti i suoi segreti, resta almeno un gene ad identificare, delle speranze di trattamento si profilano per il futuro grazie ai lavori sulla terapia genica. Gli scienziati hanno sottolineato chiaramente l'importanza che le associazioni di malati hanno per informare i malat e le loro famiglie. Di seguito una piccola sintesi di ci? che si ? detto in questo simposio : La mattina ? stata dedicata all'assemblea generale dell'AMARMYUL e ad un scambio di esperienze tra le due associazioni AMARMYUL e France Lafora. Appare chiaramente che se ci sono pi? di malati di MUL che Lafora, ? anche vero che France Lafora ? pi? dinamica. L'intervento di FL ha permesso, particolarmente, ai membri e simpatizzanti dell'AMARMYUL di rendersi conto che ? possibile fare molte piccole cose per raccogliere fondi per finanziare la ricerca e diventare cos? attori di questa ricerca stessa. Nel pomeriggio gli scienziati presenti hanno potuto fare il punto sull'avanzamento delle ricerche in corso delle due malattie.
Di seguito ci? che ? stato detto circa la malattia di Lafora : ? stata presa la decisione di creare un base dati internazionali accessibile a tutti riguardante il gene, e la mutazione ( http://projects.tcag.ca/lafora)
Bisogna precisare che ci? non era stato possibile fin'ora perch? non c'era nessuno trattamento disponibile. Adesso ? possibile parlarne perch? ? probabile che, in un futuro molto vicino, un trattamento sia messo a punto, ma per fare questo gli scenziati avranno bisogno delle associazioni. La ML ? classificata nelle malattie di stoccaggio di glycog?ne. I gruppi di ricerca non sono tutti d'accordo: un gruppo pensa che si tratti di accumulo di glycog?ne, un altro gruppo pensa che si tratti di amylo-pectina. Un ultimo gruppo pensa sia qualcos'altro che spiega la distruzione delle cellule. L'impegno futuro consiste nel sapere quale di queste ipotesi ? esatta.
Un gruppo a Madrid ha bisogno di esaminare parecchi malati. Un altro gruppo ha lavorato sui topi. Su questi topi, ha isolato i corpi di Lafora per vedere se si trattasse di glycog?ne o di amylo-pectina. Questo tipo di lavoro ora bisogna farlo sull'uomo. Per ci?, bisognerebbe potere disporre di organi prelevati da corpi di pazienti deceduti. Fino ad ora il Pr. Delgado Escueta non ha avuto mai il coraggio di chiedere alle famiglie di poter procedere al prelevamento di organi, ma adesso si sente pi? forte per poterlo chiedere. A Los-Angel?s, Il Dr Cornwall sta mettendo a punto una terapia genica sui topi. Si constata che l'accumulo dei corpi di Lafora ? inferiore nei topi che sono stati trattati da terapia genica. Nell'anno che viene bisogner? fare questo lavoro sulle scimmie per provare la tossicit? dei prodotti messi a punto. Si pu? pensare che per le prime prove sull'uomo ci vorranno ancora 2 a 3 anni. E' possibile parlarne solo ora alle famiglie perch? prima non c'era nessuna speranza concreta.
France Lafora dispone di un video DVD della conferenza. Se desiderate ottenerlo, contattate l'associazione francese http:\\www.lafora.org ."---
Pr?sident : Etienne HAMEAU (LAVAL)
France Lafora
A CHE PUNTO E' LA RICERCA
Epilessia di Lafora e ricerca scientifica al 18 Aprile 2007
L'epilessia di Lafora fa parte di un gruppo di epilessie miocloniche progressive. La malattia si manifesta durante la tarda infanzia e l'adolescenza ed ? caratterizzata da convulsioni e spasmi mioclonici. Le funzioni cerebrali peggiorano successivamente e i pazienti diventano totalmente dipendenti. La malattia si trasmette come carattere autosomico recessivo. La causa ? un accumulo anomalo di poliglucosani (zuccheri) acido-Schiff-positivi nel cervello e in altri organi (cuore, fegato, pelle, ecc.), che esita in morte neuronale. In circa l' 88% dei casi, la malattia di Lafora ? associata a una mutazione nel gene EPM2A, che codifica per una proteina tirosina fosfatasi, e NHLRC1, anche detto EPM2B, che codifica per una ligasi ubiquitina E3 putativa. C'? un piccolo gruppo di pazienti che non presentano mutazioni n? nel gene EPM2A n? in quello EPM2B. Questo ci indica che c'? ancora un altro gene da scoprire che causa la malattia in circa il 12% dei pazienti. Questa patologia ? molto rara e trovare pazienti che rientrano nel sottogruppo del 12% che ci permettano l'identificazione del terzo gene diventa ancora pi? complicato. Riguardo ai due geni noti si sta studiando la funzione delle proteine laforina e malina codificate rispettivamente da EPM2A e EPM2B. Finora gli studi effettutati hanno portato all'individuazione di proteine interagenti con laforina che aiutano a chiarire il possibile ruolo della proteina nei complessi meccanismi cellulari. Per esempio ? stato trovato che laforina interagisce con la proteina R5 che ? direttamente coinvolta con la glicogeno sintetasi che ha il compito di conservare lo zucchero in eccesso all'interno delle nostre cellule sotto forma di glicogeno (catene di zucchero ben organizzati). Questo risultato ci ha dato la prima connessione fra l'accumulo di poliglucosani (zuccheri impropriamente ramificati) presenti nei pazienti Lafora e la funzione della proteina coinvolta nella patologia. Molte sono le linee di ricerca attualmente in corso, dalla ricerca del nuovo gene alla comprensione dei processi metabolici in cui laforina e malina sono coinvolte. Anche l'analisi di modelli murini ? al centro degli studi dei gruppi di ricerca. I modelli murini sono importantissimi sia per elucidare la funzione dei vari geni sia per essere utilizzati in futuro come tests per eventuali terapie. Da diversi studi si presuppone che EPM2A ed EPM2B agiscano insieme nel proteggere i neuroni dall'accumulo di poliglucosani. Attualmente non ? purtroppo disponibile un trattamento specifico per questa malattia ma sicuramente affidandosi alla ricerca si potr? meglio capire i fattori che regolano le funzioni cellulari danneggiate nei pazienti Lafora e trovare una terapia adatta. Purtroppo i tempi della ricerca sono lunghi anche perch? poco si fa per le malattie rare che riguardano pochi individui poich? le industrie farmaceutiche non sono interessate a finanziare studi per 'pochi', questo per? non ci deve scoraggiare ma anzi spronare visto che i 'pochi' contano solo su di noi.
dott.ssa Dina Ianzano
Biologa-Ricercatrice